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L'Autore di questo originale saggio getta nuova luce sulla condizione della donna rispetto a Dio, sulla promessa e l'elezione, sulla sua consacrazione, sul rapporto dinamico tra il Tempio e il Deserto. Al termine di quest'analisi puntuale, la figura di Maria apparirà come una delle maggiori chiavi d'interpretazione del Corano. Maria, la madre di Gesù, occupa un posto unico nel Corano: è l'unica donna che viene chiamata per nome ed è detta: "eletta e purificata, eletta tra tutte le donne dell'universo". È citata più che nel Vangelo e, inoltre, Gesù viene sempre chiamato "'Isa, figlio di Maryam".
Il Corano fonde in una sola persona il personaggio di Maria e quello di Miryam, la sorella di Mosè e di Aronne. Dousse rifiuta l'opinione cristiana che vede in questa confusione la prova della debolezza storica del teso coranico. Si dedica invece a una lettura strutturale del libro di riferimento dell'Islam per dimostrare come la sovrapposizione di Miryam e di Maria nell'unica figura di Maryam permetta al Corano di ripensare al rapporto tra Bibbia e Vangelo, non dal punto di vista storico, ma sub specie aeternitatis.
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