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Solo la legge di Reincarnazione è in grado di spiegare tutto questo, eliminando ogni dubbio di arbitrarietà e di inguistizia da parte di Dio. Il concetto che l'anima, nel corso delle sue molteplici incarnazioni, raccolga i frutti dei suoi atti anteriori e apprenda per gradi la lezione terrestre, ossia la relatività, la transitorietà e l'illusione di tutti i piaceri materiali e sensuali, appare logico e persuasivo.
Solo le incarnazioni successive permettono all'anima e all'individuo di prendere conoscenza della propria vera essenza e di liberarsi dei propri "debiti", ossia degli errori commessi violando le leggi divine fisiche, psichiche e spirituali. E qui al concetto di reincarnazione si collega e si integra quello orientale del karma, la grande legge dell'equilibrio e dell'armonia; essa afferma che è la somma dei meriti e dei demeriti a determinare la condizione dell'essere nelle vite successive. Inoltre, l'eternità delle pene (inferno) e delle gioie (paradiso) dopo un solo passaggio sulla terra costituisce, per ogni uomo dotato di un po' di riflessione, una altrettanto grave ingiustizia. Che cosa rappresentano, infatti, di fronte all'eternità, i pochi anni di una breve vita terrestre?
La reincarnazione elimina questo apparente arbitrio di Dio e spiega il motivo delle diseguaglianze umane, giustificandole logicamente e razionalmente. L'opera, di grande portata, è la più ampia e completa esistente sull'argomento.
Divisa in due volumi, si dedica nel primo all'esame del mondo antico, in cui tratta la storia della reincarnazione nelle varie epoche e presso i diversi popoli e religioni. Nel secondo volume viene trattato il mondo moderno, dal XVII al XX secolo. Nei vari capitoli il testo cita abbondantemente autori, opere, personaggi e fatti storici a sostegno delle tesi che l'Autore illustra con ineguagliabile maestria.
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