Stando ad una statistica del 2003 di ‘Telefono Antiplagio’, il profilo della persona – una di quei dieci milioni di nostri connazionali, il 18 per cento della popolazione – che si rivolge a una cartomante, a un astrologo o a un mago sfata facili luoghi comuni sull'argomento. Innanzitutto non è scarsamente scolarizzata come si potrebbe pensare, dato che il 14 per cento possiede un diploma o una laurea, e nemmeno è proprio indigente: la regione italiana ai vertici delle classifiche per numero di "maghi" (2500), numero di persone che si rivolgono ad essi (180.000) e giro d'affari (90 milioni di euro) è l'opulenta e pragmatica Lombardia.
Una popolazione in balia di problemi gravi e sciocchi, che non sa a quale santo votarsi, anche perché non di santi avrebbe bisogno, ma di medici, psicologi, sessuologi o, il più delle volte, semplicemente di persone amiche. Irene Autiero ha lavorato per diverso tempo come operatrice in vari centri di cartomanzia e astrologia telefonica e ha raccolto le confessioni più toccanti e le richieste più strampalate di gente che, senza pudori, nell'anonimato che la conversazione telefonica garantisce, ha principalmente un disperato bisogno di essere ascoltata.
Un libro divertente e commovente, che in scarni e brevi dialoghi mette a nudo un'umanità allo sbando, che non sa spiegarsi un sacco di cose, ha perso la bussola e non trova una via decente da percorrere. Una sinfonia di solitudini aggrappate al filo del telefono. Benvenuti in linea! è un libro dedicato agli scettici razionalisti ma anche a chi crede nella magia e nella divinazione. Ha il grande pregio di possedere un'ironia garbata, assente per lo più nei dibattiti pro e contro le scienze occulte.
Pagine che non certo assolvono chi lucra e si approfitta delle debolezze, dello sconcerto, dei momenti difficili e della scarsa informazione delle persone, ma che sicuramente inducono a non prendersi troppo sul serio e a considerare il bisogno di certezze dell'essere umano come una costante della sua storia: nonostante i prodigi del progresso partoriti dall'intelligenza umana, le nostre paure profonde, ataviche, le nostre debolezze sono sempre le stesse, immutate nei millenni.