In Italia i giudici vengono considerati, a seconda dell'umore del giorno e delle posizioni, politicizzati e artefici di complotti ai danni di personalità pubbliche, strenui difensori della Costituzione oppure casta asservita al grande capitale. Ma solo chi, come Giancarlo De Cataldo, svolge questa professione da trent'anni può costruire, con sagacia e ironia, una cronistoria in grado di illuminare il ruolo di un magistrato nel nostro Paese.
Attraverso il racconto di alcuni casi esemplari - da Adriano Sofri a Marta Russo, alla Banda della Magliana - De Cataldo ci descrive gli ingranaggi complessi e controversi del potere giudiziario in Italia. Entrando nel vivo delle questioni aperte e scottanti di oggi, ci mostra perché è proprio a partire dalle aule dei tribunali che noi italiani potremmo riflettere su cosa siamo diventati.