Scrive Gabriella Mereu: "Questo mio volumetto sulla cura delle malattie non ha niente di "scientifico"; ogni volta che intraprendo una cura non ho nessuna analisi di laboratorio davanti, non ho nessuna misurazione, sto agendo nell'imponderabile: la coscienza del paziente. Non ha senso, per me esporre casistiche perché i casi clinici sono tra i più disparati e perché agisco su un terreno che si manifesta attraverso una risposta dall'inconscio. Questa varia da persona a persona e, nella stessa persona è variabile nel tempo (ma il paziente spessissimo viene curato). Agisco proprio al contrario dell'opinione comune: «L'intervento è andato scientificamente bene, ma il paziente è morto». Ho cercato di esprimermi in un linguaggio chiaro e semplice, che è il linguaggio della verità, perché mi possano capire tutti.
Vorrei trasmettere un importante messaggio: la terapia migliore è quella che segue tre parametri: agire nel minor tempo possibile, essere la meno traumatica possibile e la meno dispendiosa possibile. Curano tutti: i medici con i farmaci, gli omeopati con i rimedi, i chirurghi, gli ago-puntori, gli sciamani, la medicina popolare. Dietro questo fenomeno vi è un fatto molto semplice: che il paziente si cura da solo. Questo mio libretto, che descrive una tecnica tratta da anni di ricerche, vuole dimostrare essenzialmente che la medicina ed il medico sono solo dei veicoli e che il medico dovrebbe funzionare solo da guida, perché la guarigione fìsica si attui insieme alla consapevolezza ed alla evoluzione del paziente."