Lui è un adolescente cresciuto troppo in fretta che vive tra la casa della madre e i bordi di una grande discarica. Iacopo detto Iac e con lui ci sono il fratellino Tommi e l’attraente Silvia, ragazza perbene scontenta del proprio corpo.
La discarica per Iac non ha segreti, è una risorsa, un punto di partenza dove trovare tutto quello che gli serve per sopravvivere e sognare.
Intorno a lui si muovono esistenze abbandonate tra cui il turco Saddam, il nero Argo e l’italiano Lira Funesta, scarti umani non privi di una loro particolare dignità.
Mentre la vita in discarica procede secondo ritmi collaudati e fuori il caos emotivo delle esistenze normali cerca un equilibrio, il “male” prende il sopravvento. Un episodio drammatico, provocato da comportamenti all’apparenza inoffensivi e dall'accumulo di pratiche abusive, coinvolgerà profondamente Iac.
Corpi di scarto è un apologo su una società che vive il suo declino disseminato di rovine, siano esse di cemento o di brandelli di carne, di siringhe infette o di sentimenti avariati. Ma soprattutto di indifferenza e superficialità colpose.