Osho scrive:
«L'uomo è fondamentalmente un vagabondo. I giorni primordiali dovevano essere duri, ma infinitamente belli. Prima che iniziasse a coltivare i campi, l'uomo era di certo un vagabondo, poiché viveva di caccia. Quel vagabondo vive ancora nel tuo essere. Anche se ora è stato ridotto a un turista. Un turista è qualcosa di orribile: con i suoi occhiali da sole, con la macchina fotografica sulla spalla, non vede niente; è tutto concentrato a scattare fotografie. Eppure, nello spirito stesso dell'essere umano c'è un anelito a esplorare spazi nuovi; e questo anelito non dev'essere ridotto nel fare il turista.
Questo anelito può essere trasformato e quello stesso vagabondo può orientarsi verso la dimensione interiore: proprio in questo consiste il segreto della meditazione. E ricorda che in te non c'è uno spazio ristretto; al contrario, esiste uno spazio sconfinato, vasto come l'intero universo. E questo perché l'esteriorità e l'interiorità devono essere equilibrate: l'esistenza si occupa di mantenerle in un equilibrio costante. Nel tuo piccolo corpo hai una dimensione di consapevolezza vasta come l'intero universo. Ogni uomo ha l'universo dentro di sé. Inoltre ricorda: nell'interiorità dimora la tua libertà autentica, poiché la tua consapevolezza non può essere intaccata da nessun altro. Tu sei l'unico padrone del tuo essere.»