Il cinema italiano è tutt'altro che morto: in confronto ad altre cinematografie sta benissimo e fa quotidianamente discutere. Le polemiche su I cento passi di Marco Tullio Giordana, Gomorra di Matteo Garrone o Baarìa di Giuseppe Tornatore ne sono solo un esempio.
Lontano da ogni tentativo di costruire gerarchie o cataloghi esaustivi, Gianni Canova propone una lettura del cinema italiano attraverso l'analisi critica di 100 film attentamente selezionati. Mettendo da parte il criterio delle "privatissime predilezioni del critico", l'autore discute le opere che «da più di un punto di vista appaiono imprescindibili per capire il rapporto che il cinema italiano del nuovo millennio intrattiene con l'immaginario collettivo e con il modo in cui l'immaginario stesso sta cambiando».