Nel “vigneto di Mozart” si anima il sogno di un uomo che ha avuto il coraggio di cambiare vita.
“Presi mia figlia Gea per mano e m’incamminai tra i filari affinché fissasse quel sogno nella sua memoria per tutta la vita. Cercammo di catturare ogni nota del Requiem, accarezzando i grappoli d’uva. Arrivò il crescendo del coro, e le voci e l’orchestra esplosero attorno a noi. Mi misi Gea sulle spalle e lasciai che Mozart la scuotesse come se fosse vento.”
Un viaggio in Brasile, una crisi esistenziale e un rito sciamanico che gli preannuncia un destino fra vino e musica. Carlo, avvocato milanese, a sessant’anni decide di abbandonare la carriera forense per trasferirsi definitivamente in Toscana e dedicarsi alla produzione del Brunello. La Val d’Orcia lo aveva conquistato già trent’anni prima, finendo per trasformare la sua vita. Ma c’è ancora qualcosa di nuovo da realizzare al Paradiso di Frassina, il podere appena acquistato a Montalcino. Ammaliato dagli studi sulla vita segreta delle piante e spinto dall’intuizione che la musica abbia influssi benefici sulla vegetazione, Carlo decide che le sue vigne cresceranno coccolate dalle morbide armonie di Mozart. Incurante degli scettici e dei cinici, l’ex avvocato realizza il suo sogno attirando su di sé l’attenzione delle università e del guru del suono Amar Bose. Insieme, finiranno per spalancare le frontiere della biosonorità, avanguardia del biologico.
Il taglio coraggioso con il passato, un sogno realizzato con caparbietà, una terra incantata come la Val d’Orcia, un vino raffinato come il Brunello e il fascino antico di Montalcino regalano una storia appassionante che tutti, segretamente, vorremmo vivere.