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Nel 1975, con Il Tao della fisica, Capra diede alla scienza un contributo dirompente, stabilendo dei paralleli tra quelle che continuavano a essere due realtà separate, la fisica e la metafisica, la scienza e lo spirito. Spingendosi ancora più in là, il fisico quantistico Amit Goswami in questo straordinario testo pone le premesse non di un parallelismo, ma di una completa integrazione tra questi due campi, spiegandocene i perché, ricorrendo ad aneddoti ed esempi coloriti tratti dalla cultura popolare, in un linguaggio comprensibile a tutti. Scrive nell'Introduzione: "La fisica quantistica non basta per immergerci nel mistero della materia: è ormai evidente che essa, in quanto tale, non è completa; per completarla è necessario l'osservatore, la coscienza".
Questa sua nuova visione olistica del mondo comprende domande fondamentali come: Chi sono io e qual è il mio scopo?; Scienza e religione hanno una stessa verità?; I pensieri sono reali? La preghiera ha un potere?; Perché alla gente buona capitano disgrazie?; L'esistenza di Dio e della vita eterna è solo materia di fede, o può essere provata?; È possibile la felicità? Esistono i miracoli? Nell'ultima parte del libro Goswami spiega con estrema chiarezza come la nuova scienza ci possa aiutare a compiere un enorme balzo avanti nella coscienza; discute della creatività del corpo nei processi di autoguarigione, del potere delle pratiche spirituali, di come scegliere la propria via di meditazione e dei cinque livelli della crescita spirituale, che culmina nella capacità di trascendere le leggi fisiche della natura.
Dall'Introduzione di Deepak Chopra:
Raramente mi è capitato di leggere un libro che mi abbia dato tante speranze per il futuro come questo che avete ora in mano. L'autore offre risposte brillanti alle domande più interessanti che siano mai state poste. Sarei tentato di chiamarle le domande dei bambini, benché mistici, santi, artisti, filosofi e pazzi di ogni tipo non le abbandonino mai. Da dove veniamo? Abbiamo un' anima? Chi ha creato il mondo? Cosa c'è dopo la morte? Cos' è la realtà? In tutte le società questi misteri estremi sono sepolti sotto i detriti della vita quotidiana. Compriamo e spendiamo, ci sposiamo e lavoriamo, ma dentro di noi, in quella delicata frontiera dove il cuore sporgendosi da un orizzonte invisibile si affaccia sull'eternità, non ci siamo ancora trovati faccia a faccia con la realtà.
Per bene che vada, la società affida a una casta sacerdotale la cura delle "grandi domande". Come individui, in fondo viviamo nella speranza che queste domande non ci infastidiscano troppo. Questa forma di fuga è fonte di profonde inquietudini. Uno dei temi più umani di questo libro molto umano è il senso di smarrimento del professor Goswami, il suo rammarico perché il nostro profondo anelito spirituale è stato messo sotto custodia. E come non essere d'accordo con lui? Quando Cristo disse: "La verità vi renderà liberi", o Socrate ammonì: "Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta", o le antiche Upanishad affermarono: "Tu sei Quello, io sono Quello, tutto questo è Quello", i saggi e i maestri accolsero quelle parole come le più importanti che si fossero mai potute udire.
Non erano significative solo per i sacerdoti. E non erano significative solo in un tempo remoto e in un luogo lontano. Il professor Goswami ha ascoltato tutti questi messaggi - e molti altri simili - e ha deciso di districarli con cura, rigore e passione scientifica. Ha la fortuna di essere radicato in due mondi, dato che per tutta la vita ha studiato la spiritualità indiana, ed è anche un ottimo fisico. Negli ultimi venticinque anni, molti libri hanno tentato di unire Oriente e Occidente, di riconciliare il nirvana con la fisica nucleare. Alcuni hanno avuto successo dal punto di vista delle suggestioni poetiche, con le loro belle immagini di quanti che ruotano nello spazio come dervisci in estasi. Altri autori, più precisi, hanno sobriamente descritto i parallelismi fra la relatività di Einstein e le dottrine di Buddha sulla fine della sofferenza. Eppure mi sento di dire, con umiltà, che nessuno di noi ha eguagliato il professor Goswami, che lancia le sue reti molto al di là delle semplici immagini o dei parallelismi intellettuali. Egli di spiega davanti a noi la Realtà unica proclamata dai veggenti e dai saggi e poi ci costringe ad ammettere che la scienza non può avere successo, a meno che non riconosca la stessa unità. Di là dall' orizzonte degli eventi, il regno dello spazio-tempo-spi¬rito ci sta aspettando. Audacissimo nell 'inoltrarsi nel nuovo mondo, il professor Goswami ha steso un progetto per aprire dei varchi in questa esplorazione, e non ha tralasciato nulla. L'universo è cosciente, come affermano gli antichi? Dio si trova in ogni atomo? L'anima comunica con noi anche qui nel mondo materiale?
La morte non è la fine, ma un atto creativo che apre a nuove possibilità? La creazione è il primo esempio di salto quantico? Tutte queste possibilità, e molte altre, vengono messe in campo con grande competenza, passione e persuasività in queste pagine. Mi riesce molto difficile pensare a una "grande domanda" sulla quale il professor Goswami non faccia luce con impressionante persuasività. Il primo assunto del libro è che la coscienza sia la base dell'Essere e la sorgente della creazione. Tutto ciò che vediamo, sentiamo, tocchiamo, gustiamo e odoriamo fluisce spontaneo dalla sorgente. La vita è tutto, e tutto è vivo. Queste idee furono affermate in origine migliaia di anni fa in India, e sono riecheggiate in una forma o nell'altra in tutte le tradizioni mistiche d'Oriente e d'Occidente.
Ma ai giorni nostri il misticismo è in ribasso, sospinto indietro e apparentemente sconfitto dal materialismo. Coloro che dettano legge in campo scientifico sono quasi unanimi su un punto: la mente è una creazione del cervello; e dunque è un'ombra della realtà, un mero epifenomeno, per usare un termine del professor Goswami. Siamo macchine che in qualche modo hanno imparato a pensare. Questo è l'argomento della causalità dal basso. Prima viene l'energia, poi la materia, poi il DNA, poi le cellule, finché, con l'arrancare della vita nella sua faticosa salita su per la scala evolutiva, si arriva al cervello, e a questo punto un assalto a caso di eventi chimici, stimolati da minuscole vibrazioni elettriche, dà origine a pensieri, sentimenti, sogni, emozioni e tutti gli altri aspetti della mente.
Se possiedi degli strumenti abbastanza sofisticati, puoi scrutare nel cervello e individuare quel preciso impulso elettrochimico che ti porta ingannevolmente a ritenere di essere innamorato, o magari perfino di avere un' anima, l'illusione delle illusioni. La cecità culturale ci ha fatto dimenticare quanto in realtà sia stramba questa visione meccanicistica, quanto ci abbia allontanato dal grande fiume della saggezza umana. Ogni tradizione spirituale ha dichiarato di credere in una causalità dall' alto: prima vi fu l'Unità, o la coscienza onnipervasiva, che separò se stessa in un mondo interiore e nella sua rappresentazione esterna. Da questo inizio trascendente prese forma la vita, e le sue origini sono sempre presenti, benché invisibili. L'essere si impregnò di tutto quello che era necessario per lo spettacolare dispiegamento del cosmo: intelligenza, creatività, totale padronanza dello spazio e del tempo, e la potenziale differenziazione in infinite possibilità. E dunque, siamo macchine che si ingannano nel ritenere di avere una coscienza, o siamo una coscienza che si è costruita una macchina affinché questa possa fare esperienza del mondo (un mondo che corrisponde sempre a noi stessi, in un'altra forma)? Il conflitto fra la causalità dal basso e la causalità dall'alto si è rivelato essere l'ultima guerra santa. Poiché il suo approccio è per natura conciliante, il professor Goswami non si sofferma sulle cruente battaglie che hanno visto fronteggiarsi scienza e Chiesa. Il suo scopo è far vedere che la vittoria appartiene a entrambe.
Se la scienza sta davvero attenta ai propri risultati sperimentali, è costretta ad abbandonare il rozzo materialismo; e se la Chiesa rinuncia ai suoi miti altrettanto rozzi, Dio sarà a disposizione di tutti. Non voglio togliervi il gusto di leggere le argomentazioni del professor Goswami: vi dirò solo che ci sono in serbo molte sorprese riguardo a tutti i tipi di dogmatismo. Gli atei saranno rintuzzati così come i fondamentalisti, ma nessuno sarà umiliato. Il professor Goswami procede con gentilezza - una rara cortesia del cuore - a salvare sia Dio sia la ragione. La sua visione di un'unica Realtà e un'unica coscienza apre le porte a chiunque voglia entrarvi. Il lettore poserà questo libro senza sentirsi costretto ad aderire a una nuova religione o a considerare le sue convinzioni frutto di ignoranza o di debolezza.
Trovare la verità non è questione di dimostrare che tutti hanno torto, ma di vedere come le opinioni di ciascuno si possano ampliare. Il nostro vizio ricorrente è stata la ristrettezza di vedute, poiché invece fin dal principio sia gli scienziati sia i credenti hanno attinto allo stesso pozzo profondo delle possibilità. Nell'unità c'è spazio per tutte le diversità. lo non so se l'espressione quantum yoga usata in questo libro diventerà popolare, ma lo meriterebbe. I mass media proclamano ai quattro venti che stiamo entrando nell' era del genoma. In questa nuova aurora il "progetto della vita" sarà decodificato, e quindi potrà essere manipolato per il bene di tutta l'umanità. Eppure da molti secoli un codice ancora più misterioso è rimasto in attesa di essere svelato: "Tu sei Quello".
Il codice suona semplice. "lo sono Quello". Suona quasi vuoto. ''Tutto ciò è Quello". Queste tre frasi, pronunciate più di tremila anni fa in India, ci dicono di più sul destino umano e sulla creatività, sui nostri sogni e capacità, che i tre miliardi di segmenti del genoma umano. Una tecnologia che potesse risolvere l'enigma di una sola parola "Quello" -libererebbe le persone da innumerevoli sventure e sofferenze. "Quello" è la sorgente invisibile, illimitata, perpetua, eterna, non-nata e immortale che questo libro ci spiega con tanta grazia. Il mistero della vita, come dimostra in modo eloquente il professor Goswami, non è contenuto negli atomi o in qualsiasi evento sul quale siano sintonizzati i nostri cinque sensi. Non siamo nati dal crogiolo del big bang, ma dal grembo della creazione, che tuttora ci cinge e ci nutre.
Oltre il tempo e lo spazio c'è la dimora delle infinite possibilità, un'irriducibile sovrabbondanza di vita, verità, intelligenza e realtà. È traboccante, come è sempre stata e sempre sarà. Questa è la promessa degli antichi profeti, ed è confermata oggi. Bussate e vi sarà aperto, non solo per un desiderio, ma per tutto ciò che l'umanità è in grado di immaginare.
Indice:
Introduzione di Deepak Chopra
1. Quantum yoga: la scienza e la religione si possono riconciliare?
Parte Prima: IL SALTO QUANTICO
2. Il crollo dell'ontologia materialistica 3. Siamo noi a creare la nostra realtà 4. Domande e risposte sui quanti
Parte Seconda: LA NUOVA COSMOLOGIA
5. Riconciliare cosmologie scientifiche e spirituali 6. Portare la coscienza dentro l'evoluzione 7. Come la nuova scienza sostiene la cosmologia sacra 8. La scienza e lo spirito della reincarnazione 9. Domande e risposte cosmologiche
Parte Terza: LA CREATIVITA' NELLA SCIENZA E NELLA SPIRITUALITA'
10. La creatività interiore 11. La scienza del rituale e dell'etica 12. Il viaggio spirituale 13. La creatività del corpo vitale e il significato di tantra 14. Liberazione 15. Guida all'illuminazione offerta da un fisico quantistico
Epilogo: la politica dell'interpretazione
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