|
Coelho ha rischiato di morire alla nascita, ha flirtato con il suicidio, ha subito il ricovero in un ospedale psichiatrico, ha sofferto la brutalità dell'elettroshock, è caduto nell'abisso della droga, ha provato diverse esperienze sessuali, ha incontrato il diavolo, è stato arrestato sotto dittatura, ha contribuito alla rivoluzione del rock in Brasile, ha riscoperto la fede ed è diventato uno degli scrittori più letti al mondo. La prima biografia ufficiale di Paulo Coelho, per scoprire la verità su un'esistenza trascorsa tra le avventure più estreme, affrontate con il coraggio di un guerriero della luce. L'autore ha lavorato molti anni alla stesura di questa biografia, avendo avuto libero accesso ai documenti più intimi dello scrittore, le foto, i diari. Ne risulta una storia lunga e affascinante su un uomo che ha venduto cento milioni di libri.
"In un brutto e grigio imbrunire del maggio 2005, l'enorme Airbus A600 bianco dell'Air France atterra dolcemente sulla pista bagnata dell' aeroporto Ferihegy di Budapest. Era la destinazione di un volo di due ore partito da Lione, la grande città della Francia orientale. La hostess informa i passeggeri che nella capitale ungherese sono le diciotto e che la temperatura è di otto gradi centigradi. Seduto accanto al finestrino nella prima fila della classe executive, con la cintura di sicurezza ancora allacciata, un uomo in maglietta nera solleva gli occhi e fissa un punto immaginario ben oltre la sottile parete di plastica davanti a sé. Indifferente alla curiosità degli altri passeggeri, e sempre con lo sguardo fisso su quel punto invisibile, leva l'indice e l'anulare della mano destra, in una sorta di gesto benedicente; poi rimane immobile per alcuni istanti.
Quando si alza per recuperare lo zaino dalla cappelliera - l'aereo è ormai fermo - si può notare che è interamente vestito di nero: scarpe di tela, jeans, maglietta, tutto è nero. Qualcuno ha mormorato che, se non fosse per il bagliore malizioso del suo sguardo, lo si potrebbe scambiare per un prete. Da un dettaglio del cappotto (anch'esso nero), i passeggeri - i francesi, per lo meno - si accorgono che quel compagno di viaggio non è un uomo qualunque: sul bavero, la minuscola spilla di oro smaltato in rosso, poco più grande di un chip, rivela che è un Chevalier de l'Ordre National de la Légion d'honneur, la più alta e ambita onorificenza francese, creata nel 1802 da Napoleone Bonaparte e attualmente concessa per decreto dal presidente della Repubblica. "
(Estratto dal primo capitolo)
|