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Per chi si scrive musica? Per chi la si esegue? Che visione del mondo si nasconde dietro il contrappunto bachiano, la forma-sonata beethoveniana, l'improvviso schubertiano? È lo stesso esibirsi in una sala da concerto ottocentesca o davanti al più moderno dei microfoni digitali? Interpretare significa installarsi fedelmente nel passato dell'opera, o installare l'opera nell'urgenza del nostro presente? Said rilegge attraverso il prisma di queste domande grandi opere musicali (Erwartung di Schoenberg, l'amatissimo Richard Strauss, la Tetralogia di Wagner), progetti e istituzioni che hanno fatto la storia della musica (il Festival di Bayreuth, il Metropolitan Opera di New York), figure di interpreti leggendari (tra cui Arturo Toscanini, Glenn Gould, Maurizio Pollini).
Fare critica musicale significa, per Said, compiere un esercizio poliedrico, che incontra la musica "ai limiti" della musica, situandola al crocevia di progetti filosofici e letterari, fenomeni sociali e drammi storici. Ai confini di una certa opera musicale, di un certo evento concertistico, di una certa poetica compositiva, Said fa riemergere un progetto estetico, e ai confini del progetto estetico una politica della musica, una politica dell'arte.
Indice:
Prefazione di Daniel Barenboim
Premessa di Mariam C. Said
Ringraziamenti
1. La musica stessa: la visione contrappuntistica di Glenn Gould
2. Ricordi dagli ascolti di una vita: presenza e memoria nell' arte del pianista
3. In pompa magna (sui festival di musica)
4. Su Richard Strass
5. Die Walkiire, Aida, X
6. Musica e femminismo
7. Maestro per le masse. Comprendere Toscanini
8. Musicisti di mezza età
9. I Wiener Philarmoniker: Beethoven, tutte le Sinfonie e i Concerti
lO. Il barbiere di Siviglia, Don Giovanni Il. Glenn Gould al Metropolitan Museum
12. Giulio Cesare
13. Il castello di Barbablù, Erwartung
14. Occasioni estreme (su Celibidache)
15. Il Mozart di Peter Sellars
16. Andnis Schiff alla Camegie Hall
17. Richard Strauss
18. Wagner e il Ring del Metropolitan
19. Produzioni operistiche (Der Rosenkavalier, House or the Dead, Doktor Faust)
20. Stile e assenza di stile (Elektra, Semiramide, Katya Kabanova)
21. Alfred Brendel: parole per la musica
22. Die tote Stadt, Fidelio, The death of Klinghoffer
23. Incertezze di stile (The ghosts of Versailles, Die Soldaten)
24. Retrospettiva musicale
25. Il Bard Festival
26. L'importanza di essere infedeli a Wagner
27. Musica come gesto (su Solti)
28. Les Troyens
29. Un gioco da bambini. Il Mozart di Maynard Solomon
30. 32 piccoli film su Glenn Gould
31. Il genio di Bach, l'eccentricità di Schumann, la spie¬tatezza di Chopin, il dono di Rosen (su Charles Rosen, La generazione romantica) 32. Perché ascoltare Boulez?
33. Hindemith e Mozart
34. Recensione di Michael Tanner, Wagner
35. La sedia. Recensione di Peter Ostwald, Glenn Gould and the tragedy of genius
36. Sul Fidelio
. 37. Musica e spettacolo (La Cenerentola, The Rakes Pro¬gress)
38. Recensione di Gottfried Wagner Hewho does not howl with the wolf' the Wagner legacy - An autobiography
39. Bach per le masse
40. Daniel Barenboim (costruire legami, attraversare i confini)
41. Glenn Gould, il virtuoso come intellettuale
42. Un'ambizione cosmica. Christoph Wolf, Johann Sebastian Bach: the learned musician
43. Barenboim e il tabù wagneriano
44. Meditazioni intempestive. Maynard Solomon, Late Beethoven
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