"Due uomini percorrevano lentamente il litorale seguendone le irregolarità, ora bagnandosi i piedi, per altro scalzi, ora superando, non senza qualche impaccio per via delle lunghe tuniche candide, basse scogliere, ora evitando ciuffi di scure mangrovie. Il più alto, che presentava anche un corpo forte, parlava con energia col più basso, nel quale l'agilità delle membra, dello sguardo e delle risposte erano un tutt'uno. Gastone Boninterni, detto di Rouen, e Ibn Kalib, detto l'Andaluso, erano due Guide ed avevano appena terminato lbltimo loro compito: portare ad una consapevolezza più alta alcune anime viandandi. Dopo aver ancora raccomandato le preghiere e le meditazioni, si erano ritrovati soli a parlare degli arche tipi che l'Uomo si porta dentro prima ancora di riconoscerli come simboli: come parti della propria carne.
Subito concordarono come il più alto, magico, ancestrale di essi fosse la croce e, dunque, l'uno chiese all'altro di dire quali croci conoscesse e quest'ultimo fece altrettanto con il primo."
In questo saggio narrativo sperimentale l'autore ci introduce, in compagnia dei personaggi a lui cri, Gastone e Ibn, in un viaggio alla riscoperta del simbolismo della croce.