Questo libro fornisce una prospettiva di assoluta freschezza fenomenologica e relazionale sia sullo sviluppo del bambino che sul trattamento psicoterapico. Parla della "danza" che il bimbo fa con il mondo in cui si trova, per realizzare il bisogno primario di contatto con esso, e del come da questa egli formi il proprio carattere e i propri schemi corporei di relazione. Finalmente lo sviluppo del bambino è visto non più come qualcosa "del" bambino, ma come una co-creazione tra lui e il mondo che lo circonda. La spontaneità della crescita è la "gestalt" risultante, la forma che è sempre originariamente armonica, anche nel caso in cui crea in seguito il disagio, e porta la persona in terapia.
Lo psicoterapeuta è chiamato a sostenere le intenzionalità di contatto implicite negli schemi corporei del paziente, attraverso la creazione di una nuova storia relazionale. L'autrice espone quindi il legame esperienziale che esiste tra la relazione terapeutica e gli schemi corporei evolutivi del paziente. Se la terapia ha successo, la persona è libera di vivere una vita spontanea e creativa. L'opera è il frutto della maturità professionale di questa psicoterapeuta della gestalt newyorkese, membro dell'Istituto fondatore della psicoterapia della Gestalt, che ha dedicato la sua professione alla ricerca di una teoria non avulsa dalla terapia, di un approccio alla comprensione dello sviluppo che tenga conto del "confine di contatto", concetto cardine per la psicoterapia della Gestalt.
La focalizzazione sulla prospettiva fenomenologico-relazionale e gli esempi clinici rendono il libro uno strumento fondamentale per tutti gli psicoterapeuti, di qualsiasi approccio, nonché un'interessante lettura per i genitori, gli insegnanti, gli educatori in genere che possono così avere strumenti nuovi per considerare l'espressione corporea.