La magia, secondo la definizione dello stesso Crowley, è l’arte di provocare cambiamenti conformi alla propria volontà; tale cambiamento non si limita però al piano fisico; infatti, secondo la tradizione magica, l’uomo è dotato di tre corpi, ciascuno dei quali funzionante su un diverso piano, o mondo: il corpo fisico, l’anima e lo spirito.
Tali livelli non sono indipendenti, e determinate azioni condotte su uno di essi – particolarmente secondo alcune precise modalità – agiscono anche sugli altri, influenzandoli. Ciò avviene anche naturalmente. L’obiettivo del mago è quello di agire contemporaneamente, tramite un atto di volontà, sui tre mondi: questa è la vera esplicazione del «potere assoluto».
Per conseguire tale potere, e per poter agire sui tre mondi, il mago deve scoprire, individuare e far proprio l’elemento comune ai tre mondi – materia prima o agente magico universale – e su di esso agire mediante il proprio volere. Questo è, in sostanza il grande segreto che Eliphas Levi rivela in quest’opera.
Il «grande agente magico» è simboleggiato dall’immagine «solve» e «coagula», che indicano rispettivamente la vita solare e la via lunare dell’operazione magica, ovvero due fasi di purificazione e di azione. È questo dunque il misterioso «arcano» della Grande Opera, che Eliphas Levi svela in questo libro. Per chiarire e dimostrare tale assunto, egli passa in rassegna tutte le tradizioni magiche finora manifestatesi nella storia dell’uomo, cominciando dalle lontane origini della magia, attraverso la magia assira, quella di Zoroastro, la magia dell’India, la magia ermetica, la magia in Grecia, la magia pitagorica.
Affronta poi una sintesi della magia attraverso la rivelazione cristiana, fino alla scuola alessandrina. Tratta quindi di magia e civilizzazione, del ruolo della donna nei riti magici, del diavolo e delle superstizioni. L’ampia e accurata panoramica è completata dai libri dedicati a «Magia e rivoluzione e «Magia nel secolo XIX».