Il senso di questo libro è quello di unire diverse caratteristiche che, messe tutte insieme, dovrebbero aiutare nella comprensione dello Yoga, della sua natura e dei suoi fini. La prima caratteristica è che il libro è scritto da Swâmî Vivekânanda (1863-1902), il più noto discepolo di Shrî Râmakrishna Paramahamsa (1836-1886), che fu un grandissimo santo bengalese, venerato come incarnazione divina e caratterizzato dalla sua fede nell’unità della conoscenza divina attraverso le varie forme tradizionali e religiose.
Vivekânanda, uomo di enorme energia, eccellente oratore ed organizzatore, lo rese noto, in quanto proprio maestro, in occidente, e ne trasmise, in forma talvolta semplificata per gli occidentali, gli insegnamenti.
Con i suoi viaggi in America e con le sue conferenze tenute in uno stile discorsivo fluido e semplice, fu forse il primo indù che seppe davvero avvicinare occidente ed oriente. La seconda caratteristica è che argomento del libro sono gli Yogasûtra ("Aforismi sullo Yoga") di Patañjali, cioè il testo classico per eccellenza dello Yoga, quello su cui – insieme alla Bhagavadgîtâ – tutti gli altri si basano.
Questo testo è tanto ostico che in genere le traduzioni risultano pressoché incomprensibili, sia per difetto filosofico del lettore, sia per mancanza di pratica spirituale o di riferimenti nell’interprete. La traduzione – spesso parafrastica – di Vivekânanda, e il suo commento, steso in un’ottica vedantina, riescono a renderlo in buona parte comprensibile al lettore, il che non è merito di poco conto.
La terza caratteristica sono le note introduttive e le note al testo del curatore. Per un certo numero di questioni che Vivekânanda non ha trattato a fondo o per cui c’era bisogno di chiarimenti, cercano di provvedere con rimandi e considerazioni di vario ordine, nell’intento se non altro di far riflettere su particolari aspetti – scientifici, storici, filosofici, esoterici – che meriterebbero un approfondimento di indagine. Sono anche indicate qua e là interpretazioni alternative, e forniti alcuni elementi accessori: il testo originale sanscrito, la sua traslitterazione e una estesa bibliografia.