Molti sanno ormai che se reprimiamo una sofferenza morale questa urlerà la propria verità nel nostro corpo, diventando sintomo. Ma il sintomo è solo la punta dell'iceberg, e non è possibile stabilire una serie definitiva di equivalenze fra i sintomi fisici e le sofferenze morali o psicologiche a cui essi possano venire ascritti.
Le varianti sono troppe. Dietro la sofferenza fisica c'è il dolore rifiutato, ma individuarlo non basta. Il problema sta nel fatto che è stato rifiutato... e l'unico modo per guarire è riconoscerlo. Riconoscere però non è un'operazione intellettuale...