Martin Heidegger aveva annunciato un corso universitario di introduzione alla filosofia per il semestre invernale 1944/45, attraverso il libro "Pensare e Poetare". Interrotto dopo la seconda lezione per ragioni legate alla guerra, si tratta dell’ultimo corso accademico tenuto dal pensatore come titolare ufficiale di cattedra. Il manoscritto, finora inedito in Italia, è speculativamente densissimo e quanto mai provocatorio: la sua tesi di fondo è che non può esserci questione filosofica degna di tale nome senza l’essenziale reciprocità di pensiero e poesia.
Il testo contiene inoltre delle pagine indimenticabili su due figure emblematiche assai care a Heidegger: Nietzsche, il pensatore dell’epoca del compimento della metafisica, che è intrinsecamente poeta; Hölderlin, il poeta della notte del mondo e del tempo indigente, che è pensatore sommo. L’edizione è stata curata da Vincenzo Cicero, autore del più monumentale glossario heideggeriano mai redatto in Italia in riferimento a una singola opera (Holzwege. Sentieri erranti nella selva).
Questa sua ultima traduzione, il cui italiano fine e cristallino rispecchia in maniera perfetta lo stile del pensatore tedesco, è filologicamente esemplare ed è accompagnata da illuminanti note lessicali. Il testo tedesco a fronte riproduce le pp. 89-160 del vol. 50 della Heideggers Gesamtausgabe (2007).