Le relazioni umane diventano sempre più complesse e la caduta delle vecchie regole di vita sociale chiede che gli individui si dotino di nuovi strumenti comunicativi e relazionali che consentano loro di non smarrirsi in tale complessità e di gestire i conflitti in modo costruttivo. Il primo passo per la gestione dei conflitti è uscire dalla convinzione che essi siano qualcosa di negativo, che non dovrebbero accadere, per aprirsi, invece, all'idea che il conflitto costituisce una componente ineliminabile di ogni interazione umana e può - se ben gestito - svolgere un ruolo fondamentale per la crescita degli individui e la trasformazione delle relazioni.
La positività di una relazione non si misura, infatti, dalla frequenza dei conflitti, ma dalla capacità delle persone coinvolte di gestirli e di risolverli in modo costruttivo e fiducioso. Il libro si ispira a tal fine all'Analisi Transazionale, una delle più note e diffuse correnti della psicologia contemporanea, proponendo spunti e tecniche che consentono, attraverso lo sviluppo della consapevolezza e della capacità comunicativa, di sostare nella diversità esprimendo autenticamente i propri bisogni e vissuti ed esercitando un punto di vista non egocentrico dove la polarità "io-tu" diviene - attraverso il superamento dei propri automatismi relazionali - l'integrazione del "noi". Il conflitto si rivela, allora, un dispositivo del quale la vita si serve per collecitare la crescita e il cambiamento.
Grazie al disagio prodotto dall'in-contro con l'altro è possibile prendere contatto con i propri conflitti intrapsichici per generare risposte comportamentali libere dagli schemi precedentemente appresi, prospettive di senso nuove, soluzioni creative e inaspettate.