L'autrice Lizelle Reymond, appassionata studiosa e traduttrice di testi sacri tradizionali dell'India, offre al moderno ricercatore uno strumento spirituale al di là delle correnti religiose. Le religioni dell'India insegnano che la fonte ultima della verità è il Sé dentro di noi, ma come attuare e sostenere la ricerca e il contatto con questo Sé?
Questa è stata l'aspirazione profonda che ha spinto Lizelle Reymond a sperimentare dapprima con il Maestro Indù Shrì Anirvàn un vero e proprio "lavoro spirituale" secondo i dettami del Sàmkhya, antichissima dottrina filosofica e pratica indiana; in seguito, su indicazione dello stesso, a incontrare in Svizzera l'insegnamento di G.I. Gurdjieff, diventandone responsabile per tre decenni.
Durante gli anni vissuti con Shrì Anirvàn in un eremo dell'Himalaya, Lizelle Reymond ha assorbito la dottrina del Sàmkhya con quell'assoluta semplicità e autenticità che sono state peraltro le doti principali del suo Maestro. Nella prima parte del libro Lizelle Reymond descrive la sua vita quotidiana con il Maestro e gli altri allievi, e dalla sua descrizione traspare il contenuto dell’insegnamento che ella riceveva e viveva: in ogni gesto, in ogni aspetto della vita, tentare di stabilire un equilibrio profondo nell’essere interiore.
La dottrina del Sâmkhya, i cui principi Lizelle Reymond ha esposto fedelmente nella seconda parte del libro riportando i discorsi di Shrî Anirvân, rivela una disciplina interiore in armonia con l’insegnamento di Gurdjieff e con le moderne scoperte scientifiche nel campo della psicologia.