Peter, Elide e Federico. Un padre, una madre e il loro bambino. I protagonisti di una storia di tenacia, di coraggio, di dolore - immenso - e di gioie, di delusione e speranza, di rabbia, rassegnazione, ironia, e amore. Una storia di vita e di morte. Ma soprattutto di vita! La vita appesa a un filo di Federico, una vita cui si è aggrappato con tutte le sue forze, nonostante i suoi soli 420 grammi alla nascita - troppo pochi per iniziare a vivere sano, bello e sereno... troppi per morire.
Federico non è mai stato solo a lottare. I suoi genitori, che non volevano che lui vivesse a tutti i costi, lo hanno sempre accompagnato, difeso dall'ignoranza e dalla banalità, sostenuto nell'irrazionale desiderio di vivere. Pronti ad accettare "il più innaturale degli addii", se Federico l'avesse voluto, avesse ceduto.
Federico invece, contro ogni aspettativa, ha ormai un anno e mezzo, è un bimbo vispo, attento, solare nello sguardo, straordinariamente bello! Ha vinto tante battaglie ma di fronte a sé ha ancora tante incognite. Una cosa è certa: Federico sarà una bella persona. Il suo papà e la sua mamma hanno scritto questo diario per lui, nella speranza che un giorno lui lo possa leggere, e per loro, perchè la scrittura li aiutava a sopravvivere.
Oggi desiderano che questo diario, la loro storia, di cui non tacciono nulla, serva ad altri genitori di bimbi "nati all'inizio di una salita", spinga a interrogarsi su temi etici e sociali estremamente attuali, serva alla ricerca e alla medicina, perchè in futuro casi come il loro possano trovare una via più facile e meno dolorosa.