Il nostro corpo, dice Downing, crea una sorta di messinscena, un campo in cui ciascuno di noi incontra gli altri attori del proprio dramma personale: uno degli scopi della terapia è cambiare questa messinscena.
La combinazione in un unico metodo di due attività che di solito sono svolte separatamente (il lavoro sul corpo da una parte, e un approccio clinico che resta sul piano esclusivamente verbale dall’altra) offre una possibilità ineguagliabile di accedere agli strati più remoti della storia della nostra infanzia: apre una porta, che pochissime forme di terapia riescono ad aprire, sull’origine prima dei nostri fondamentali conflitti individuali.