"Risvegli e prodigi" completa in prospettiva temporale la mirabile indagine di Baltrušaitis sui temi del mostruoso, del grottesco, del demoniaco, del fantastico e sulla loro rappresentazione nell’età di mezzo. Lo stupore che coglie il lettore di Medioevo fantastico nello scoprire quanto profondamente e capillarmente immagini venute dall’Oriente siano penetrate nel repertorio iconografico dell’Occidente si rinnova davanti alle sorprendenti dimostrazioni della ininterrotta sopravvivenza del fantastico e del suo prodigioso rifiorire in seno al gotico, in piena epoca di «realismo» medioevale.
Se in Medioevo fantastico Baltrušaitis si avventurava negli spazi immensi delle tradizioni iconografiche antiche e orientali con l’audacia e la curiosità dell’esploratore, in Risvegli e prodigi ciò che innanzitutto colpisce è la rabdomantica perizia nello stabilire collegamenti e la prontezza dello sguardo nel cogliere le più sottili stratigrafie. Qualità che mai come in questo libro trovano materiale adatto, trattandosi non solo del manifestarsi di certi prodigi, ma del loro riproporsi su registri diversi, per tutto il Medioevo, secondo l’oscura fisiologia dei risvegli, sino al momento in cui le immagini si condensano nella «potenza esplosiva» di Bosch.
La prima edizione di Risvegli e prodigi risale al 1960.