Nella caligine del deserto dominato dal Monte Cinque gli occhi del profeta scorgono il profilo radioso del regno della felicità: è quello che Coelho ci invita a conquistare tramite le pagine dei suoi libri, le sue frasi pregne di saggezza, le sue antiche parole di mago. Per gli abitanti di Akbar, nell’antico Libano, il Monte Cinque è un luogo inaccessibile, abitato dagli dèi che governano i loro destini.
Quando, per sfuggire alla persecuzione della regina Gezabele, il profeta Elia è costretto a lasciare Israele, un angelo gli svela che la strada della sua salvezza – l’arduo cammino verso la realizzazione e la santità – attraversa le porte della città fenicia: là, oltre le spesse mura di pietra, il Signore ha ordinato tremende prove per colui che, secondo i capitoli della Bibbia, ascenderà al cielo su un carro di fuoco, trainato da cavalli fiammeggianti.
Ma si può davvero accettare la morte dell’amata in nome della fede?
E’ ancora possibile perseverare nei propri sforzi?
E quale prezzo si deve pagare perché trionfino la giustizia e la verità?
Per Elia, la guerra tra assiri e fenici diventa la metafora della sua sfida a Dio, della lotta interiore che gli turba la veglia e il sonno: alla fine, soltanto la speranza e l’innocenza – e la volontà di onorare la memoria dell’innamorata, di non tradire le promesse sussurrate negli ultimi momenti della sua vita – gli consentiranno di superare ostacoli e paure, rimpianti e sensi di colpa.