Creatività vuol dire crescere. Infatti sperimentando se stessi nell’esplorazione delle diverse possibilità, si cresce. E si impara a relazionare il proprio complesso mondo interiore con quello esteriore, osservandolo in modo originale, assegnandogli significato e modificandolo. Per dirla con Winnicott, “è solo nell’essere creativo che l’individuo scopre il sé”. Specie con gli adolescenti, la creatività serve a instaurare una relazione positiva con la realtà, sviluppando al tempo stesso fiducia in se stessi e nelle proprie potenzialità. Per i giovani - ai margini della società degli adulti e, quindi, con possibilità più limitate - vivere strategie creative significa soddisfare il bisogno di autonomia e di affrancamento dalle appartenenze familiari.
Nei percorsi proposti in questo volume, ricco di suggerimenti operativi e assolutamente inedito, la creatività è un processo applicabile in qualunque situazione: per fare un ricamino a punto croce, scrivere un libro o risolvere un problema di fisica quantistica. Gli insegnanti, educatori e operatori sociali si preparino: la creatività costa fatica, impegno, energie. Il pensiero di Galileo prima di entrare a far parte del senso comune scatenò un putiferio. La deviazione dalla norma, il cambiamento, la novità suscitano resistenze, disapprovazione, biasimo. Eppure solo il pensiero creativo produce mutamento. Pensateci: in fondo, educare alla creatività significa investire nel futuro.