E' giunto il momento di cominciare a investire in una nuova direzione: l'era dell'idrogeno che rappresenta il vettore energetico pulito del futuro.
Per quali ragioni? In primis vi è il declino del petrolio come fonte energetica principale che interesserà il XXI secolo.
A livello internazionale esistono diverse valutazioni, ma anche quelle più ottimistiche prevedono che si raggiunga il massimo della produzione di petrolio non oltre il 2020.
Da qual momento la domanda supererà l'offerta, ma i prezzi avranno già iniziato la loro crescita. La limitatezza delle risorse insieme allo sviluppo industriale di grandi paesi come Cina e India spingeranno in alto i consumi di energia. Con evidenti rischi di conflitti e con un crescente impatto ambientale locale e globale.
E' dunque necessario cambiare rotta, verso un uso più efficiente e pulito delle fonti fossili, promuovere il risparmio energetico e puntare sulle fonti rinnovabili. Per quanti progressi si possano prevedere in questo campo, le fonti rinnovabili - sole, vento, biomasse, geotermia, onde e maree - sono di per sé stesse intermittenti. Non esistono giacimenti di idrogeno direttamente utilizzabili: l'idrogeno va quindi prodotto a partire sia dalle fonti fossili - gas, petrolio e carbone - sia e soprattutto da quelle rinnovabili, che sono più pulite.
Nessuna fonte potrà sostituire da sola il petrolio ma si potrà puntare a trasformare l'elettricità e il calore che queste generano per produrre idrogeno a partire dall'acqua.
Già le grandi case automobilistiche e alcune aziende elettriche stanno investendo in questa direzione.
Questo volume presenta una gran massa di dati e di informazioni, aggiornate sulle tecnologie per la produzione dell'idrogeno e sui suoi possibili, numerosi,impieghi.
In appendice c'è anche un quadro riassuntivo delle iniziative in atto in Italia dove sono in corso ricerche interessanti e dove sono presenti competenze tecniche di primissimo livello.