Un testo classico della scuola analitica junghiana che conserva una grande attualità nella società odierna, in cui la condizione di eterni bambini è diventata un dato di fatto per molte persone, dal momento che diventare adulti è ormai un processo difficile e di lunghissima durata.
L'eterno fanciullo è una figura individuata da Jung come immagine dell'inconscio collettivo che prende forme diverse attraverso i miti e le religioni di molte civiltà. Elementi caratteristici di questa personalità sono la carica di energia, di creatività, di gioiosa irresponsabilità, il fascino, l'intelligenza, il coraggio; per contro, altri tratti sono l'irresponsabilità, la mancanza di concretezza e costanza, l'egoismo affettivo, l'instabilità dei rapporti.
L'autrice ci fa scoprire l'eterno fanciullo nelle persone reali, a cominciare da Antoine de Saint-Exupéry e il suo Piccolo principe, per ritrovarlo in chi ci è vicino e imparare a individuarlo in noi stessi.
Marie-Louise von Franz è stata per trent'anni una stretta collaboratrice di Jung, di cui fu l'allieva più apprezzata. Psicologa analista, ha insegnato a lungo presso l'Istituto C.G. Jung di Zurigo.