forestiero che vai cercando la pace al crepuscolo, la troverai alla fine della strada. (F. Battiato)
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Notissimo scienziato del ventesimo secolo, Charon ha dedicato gran parte dei suoi studi ai rapporti tra scienza e trascendenza, indirizzandosi alla ricerca di un nuovo modello fisico dell’universo che tenesse conto della dimensione spirituale. La Relatività complessa rappresenta la “grande unificazione” che, dopo Einstein, è divenuta l’obiettivo della Fisica: le interazioni deboli, elettromagnetiche, forti, gravitazionali, vengono unificate all’interno di uno stesso modello della Teoria. Ma l’unificazione non sembra possibile senza che si attribuiscano al modello della Materia delle proprietà di memoria cumulativa e previsionale. Viviamo, insomma, secondo l’esperienza e le ricerche di Charon, in un Universo non solo materiale, ma anche spirituale, che può essere conosciuto attraverso la ragione – che analizza in modo particolareggiato l’esistente ma incappa sempre in qualche contraddizione – ma anche grazie all’intuizione, che ci pone di fronte alle mille sfaccettature e ai mille modi di considerarlo.