In questa serie di discorsi tenuti a Ojai nell’estate del 1955, Krishnamurti invita i presenti a mettere da parte tutte le conoscenze accumulate dall’uomo per indagare con una mente nuova, che non si affida più al paragone con le esperienze precedenti, i grandi problemi che affliggono l’umanità: la violenza, la guerra, il conflitto, l’avidità.
Può l’uomo abbandonare le vie già percorse per intraprendere un sentiero di automiglioramento che non sia pura illusione? Le riflessioni di Krishnamurti, nate in un’epoca in cui il progresso tecnologico e scientifico promettevano un futuro migliore, sono tuttora valide e ispiratrici per chiunque ambisca alla conoscenza di sé.