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Le più recenti scoperte scientifiche non fanno altro che confermare ciò che le più antiche e millenarie culture hanno sempre sostenuto: l’Universo è un immenso campo vibratorio nel quale innumerevoli dimensioni si interpenetrano, esplicandosi olograficamente in quella che noi definiamo “realtà”. La musica, in virtù delle sue conoscenze delle leggi del suono, della vibrazione e dei rapporti armonici, offre inimmaginabili capacità di interpretazione e comprensione dello spazio-tempo e dei fenomeni fisici che lo caratterizzano, quale ad esempio la gravitazione.
Tramite questo brillante saggio l’autore esplora le infinite possibilità offerte da una rinnovata comprensione delle dinamiche alla base del tempo e dello spazio e da una visione della fisica totalmente nuova, anche se le sue radici affondano nel passato più remoto della civiltà umana. Il “Canto che univa l’Universo” illumina le menti e i cuori delle anime in grado di ascoltarlo, prefigurando un Cosmo intelligente e consapevole nel quale l’uomo gioca un ruolo fondamentale.
Le ricadute tecnologiche di questa arcaica conoscenza delle leggi del suono e dell’armonia, in particolare nel campo dell’energia e dei sistemi di trasporto, sono semplicemente sbalorditive e il loro sviluppo quanto mai impellente in questo nostro mondo, governato, oppresso e devastato da interessi monopolistici legati allo sfruttamento dei combustibili fossili e nucleari.
Alessio Di Benedetto è docente di Storia ed estetica musicale presso il conservatorio di Foggia. Ha scritto numerosi libri di argomento musicale e olistico, ha in preparazione un libro sulla vita di Richard Wagner. Tra le sue pubblicazioni I numeri della musica e la formula del cosmo – Dagli Egizi ai giorni d’oggi, che ha riscosso grande successo di critica e di pubblico.
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