Un libro che offre diversi consigli. Come rendere la nostra vita ricca e degna di essere vissuta, come provare a fare di questa nostra Terra un paradiso, anziché distruggerla è la chiave per tutto questo è la creatività, intesa nella visione di Osho come un potenziale che tutti abbiamo e che non si esprime solo nei campi artistici, comunemente intesi, ma in ogni ambito dell’attività umana: fare al meglio, con totalità e soddisfazione qualunque cosa si stia facendo, fino a svanire nell’azione stessa, un’immedesimarsi che dissolve ogni confine fra chi agisce e l’azione, fra chi crea e la propria “creazione”; ed ecco un assaggio dell’essere una sola cosa con l’esistenza, del non esserne più separati dal Tutto.
È qualcosa che in quel caso sfuma nella meditazione, un “perdere” se stessi e nel contempo rimanere consapevoli. È un percorso che richiede di lasciar andare molti pesi inutili per riuscire a salire verso le vette del nostro potenziale; come chiarisce Osho: “I non creativi vanno in discesa”, viceversa la creatività porta al culmine della consapevolezza. Un percorso però inutile per la crescita dell’individuo e tutto in salita se le spinte dell’ego rimangono troppo forti e si vuole usare la creatività solo come mezzo per trovare fama, denaro, successo.