Nisargadatta Maharaj (1897-1981) e' stato un grande realizzato, un sublime *jnani*, cioe' uomo di conoscenza. Nasce come Maruti Kampli in un sobborgo della periferia di Bombay, conduce una tranquilla vita famigliare esercitando la professione di confezionatore di bidi (le sigarette indiane) e interessandosi di mistica, prima di incontrare, all'eta' di 35 anni, il suo maestro Sri Siddharameshwar.
Questi si limita a intimargli la tradizionale formula bramina *Aham Brahmasmi*, *Tu sei il Se'; tu sei L'Assoluto* e gli raccomanda di non dimenticarlo mai. Maruti accoglie la trasmissione e queste parole fino in fondo: diventano il suo nutrimento, le rammenta continuamente e incessantemente, finché due anni dopo questo semplice mantra esplode nel suo significato: muore il cercatore e nasce la Conoscenza, che vorrà chiamarsi Nisargadatta Maharaj (da Nisarga:spontaneo, innato e Datta:presenza) . Il pensiero si può condensare tutto con il Mahavakya ("Gran Verdetto"): Tat tvam asi ("Quello tu sei"). Notiamo comunque il suo commento in proposito, fulminante come sempre: "Il Gran Verdetto è verace, ma le tue idee sono false, perché tutte le idee lo sono".
Dopo l'Illuminazione, viene allestito un piccolo locale, poco lontano dal suo negozio di bidi. In questa piccola stanzetta riceverà per anni tutte le persone che desiderano fargli visita. Continuerà a farlo fino alla sua morte (per cancro), reiterando in mille modi, ripetendo incessantemente e incrollabilmente il semplice messaggio dell'Advaita Vedanta, il nocciolo di tutte le religioni: "Ciò che e' Assoluto, l'essere del tutto, la sede del tutto, più sottile del sottile, l'eterno, ciò in verità sei tu, Quello sei tu".