La nostra epoca è contraddittoria. Grandi possibilità sono mescolate a crisi complesse, di carattere culturale, politico, economico e perfino religioso, lasciando nel cuore di molti un senso di pesantezza che rende il presente noioso ed il futuro estremamente grigio. Non mancano i profeti di catastrofi, indubbiamente più numerosi di quelli che invece cercano di scacciare i fantasmi e aprire strade di ottimismo e speranza.
In questo libro l'Autore invita a cercare lidi più pacifici e tranquilli "dove le sensazioni e le emozioni riprendano il loro giusto posto nelle nostre esistenze. Qui non ci sono ricette preconfezionate né teoremi micidiali né evidenze scientifiche. Vi è solo un invito ad aprire gli occhi, le orecchie, il naso, le braccia, il cuore, le viscere e l'anima per entrare in comunione con tutta la vita che ci circonda... È un invito romantico, ovvio. È un appello alla dolcezza, alla contemplazione, alla rinuncia del controllo su tutto". Un libro decisamente positivo, che non tenta di nascondere la realtà ma che vuole combattere il pessimismo, magari invitando a rompere qualche schema troppo rigido per provare che sempre e comunque le risorse siamo noi e che solo attingendole in noi stessi ritroveremo la strada della speranza.