Il testo di Luciano Zambotti presenta la storia della medicina tibetana, affronta lo studio delle sue basi, dei testi fondamentali fino a descrivere la formazione del medico tibetano; illustra come l’alterazione dell’equilibrio dinamico delle tre energie sottili e delle componenti somatiche, psichiche e spirituali dell’essere umano genera le malattie; ne spiega la cura; classifica e descrive le proprietà delle piante medicinali; confronta, infine, medicina tibetana e medicina occidentale.(...)

Un avvincente esame comparato delle antiche culture greca e cinese: ciascuna con i suoi metodi, la sua organizzazione, le sue nozioni. Viene studiato il multiforme complesso culturale che caratterizza la scienza antica: che cosa motivava gli scienziati nell’antichità, come essi interpretavano il cosmo e il corpo umano, ma anche e soprattutto qual era la loro formazione, come si guadagnavano da vivere, come e con chi dibattevano, con chi erano in concorrenza, quale il loro rapporto con il potere. L’analisi si concentra in particolare sul periodo che va dal 400 a.C. al 200 d.C., in cui le due culture appaiono procedere per vie meglio e sorprendentemente comparabili, e offrono una prospettiva nuova e più completa per intendere le stesse fondamenta dell’evoluzione della scienza moderna.

Il volume ci propone un percorso in questo mondo misterioso di magie, ma anche di antiche saggezze, per raccontare ciò che l'uomo ha cercato e ha scoperto nei suoi momenti più duri e più bui, sotto la pressione della sofferenza e della paura, e per far si che questa storia straordinaria non vada perduta, soprattutto se può esserne verificata anche una qualche perdurante validità. Da sempre l'uomo per curarsi ha attinto da ciò che trovava attorno a sé: dalla terra e dal mare, dalle piante e dagli animali; e le sue strategie terapeutiche differivano a seconda dell'ambiente di vita, delle caratteristiche climatiche, della fauna e della flora o delle rocce che erano sua portata, ma molto anche a seconda della sua cultura, dei suoi costumi, delle sue tradizioni religiose.

Il volume percorre, nel tempo e nello spazio, un itinerario all’interno delle pratiche mediche dei differenti gruppi umani attraverso gli oggetti del Museo di ETNOMEDICINA - Antonio Scarpa, unico nel suo genere e sito nell’istituto di Antropologia dell’Università degli Studi di Genova. Da sempre l’uomo per curarsi ha attinto i rimedi dal suo habitat, adottando differenti strategie terapeutiche in funzione delle caratteristiche climatiche, pedologiche, fitogeografiche, faunistiche, nonché delle peculiari tipologie culturali e socio-struttrali.

I più interessanti rimedi terapeutici utilizzati dai popoli inca, maya, arabi, afgani, pellerossa o maasai presentati in un testo rigoroso ma dal piglio divulgativo, grazie al quale riflettere sul più ampio concetto di salute. Mentre la medicina contemporanea sembra aver rinunciato a risolvere i complessi rapporti tra la malattia e il contesto di vita del paziente, tra il benessere individuale e quello collettivo, tra l’esistenza umana e la natura, la medicina tradizionale è basata, oltre che su un approccio olistico alla patologia, anche su un percorso semplice, economico e quindi democratico verso la guarigione.

Il volume ci ripropone un percorso in questo mondo misterioso di magie, ma anche di antiche saggezze, per raccontare ciò che l’uomo ha cercato e ha scoperto in questo mondo misterioso di magie, ma anche di antiche saggezze, per raccontare ciò che l’uomo ha cercato e ha scoperto nei suoi momenti più duri e più bui, sotto la pressione della sofferenza e della paura, e per far si che questa storia straordinaria non vada perduta, soprattutto se può esserne verificata anche una qualche perdurante validità. Da sempre l’uomo per curarsi ha attinto i rimedi da ciò che trovava attorno a sé: dalla terra e dal mare, dalle piante e dagli animali; e le sue “strategie terapeutiche” differivano a seconda dell’ambiente di vita, delle caratteristiche climatiche, della fauna e della flora o delle rocce che erano alla sua portata, ma molto anche a seconda della sua cultura, dei suoi costumi, delle sue tradizioni religiose.

L'antica medicina mediterranea si sviluppò nel corso dei secoli tramite popoli come gli egizi, i greci, gli etruschi, i fenici, i romani, che già conoscevano a loro modo la fisiologia e la patologie umane e le proprietà curative di molte sostanze. Diviso in tre parti, il testo descrive dapprima la dottrina medica e le tecniche diagnostiche impiegate, prima fra tutte la Fisiognomica, nella seconda parte si addentra nella trattazione della terapia applicata ai grandi apparati organici.

Un affascinante itinerario nella storia della salute e della malattia, dai più antichi tempi dell'umanità (paleopatologia) ai primi periodi storici fino ai secoli scorsi. Si tratta del Secondo volume a stampa degli Atti del 3° Colloquio Europeo di Etnofarmacologia e della 1a Conferenza Internazionale di Antropologia e Storia della Salute. Numerosi e tutti di grande interesse gli argomenti trattati: dalle conoscenze tossicologiche degli antichi Greci all'impatto delle epidemie sulle diverse società, dalla percezione delle malattie nei diversi periodi storici ai ricettari medici e tradizionali. Un mosaico coinvolgente e di grande valore scientifico che non mancherà di interessare tanto lo storico quanto il medico, il filosofo e il biologo.

L'alimento è il primo farmaco dell'uomo. Ippocrate non è stato il solo ad averlo pensato. Anzi è l'evidenza di base, l'evidenza fondatrice di tutte le teorie mediche elaborate dalle culture e dalle società ovunque e in ogni tempo. Prevenire la malattia, curarsi, guarire e al contrario provocare il male, avvelenarsi, distruggersi, morire sono innanzitutto atti connessi al nutrimento, alla dieta, alle regole di igiene alimentare, alla strutturazione simbolica dell'universo, dell'ambiente puro e impuro, propizio o nefasto.

In questo libro si indaga tra i sottili rapporti e le relazioni causali tra le malattie e le culture e le società in cui queste si presentano. Modernizzazione, dieta, stile di vita, usi e costumi, credenze, fede: come intervengono questi fattori nell'insorgere delle patologie e - più fondamentale ancora - nel loro superamento? Si tratta, nel senso più pieno, di un approccio antropologico alla diversità e all'unità del fenomeno umano.

Esiste una scienza che si occupa di analizzare e verificare l'azione dei princìpi farmacologicamente attivi contenuti nei cosiddetti rimedi tradizionali, dalle proverbiali "ricette della nonna" ai rimedi complessi e sorprendenti utilizzati nelle differenti società: si chiama etnofarmacologia "operativa". Si tratta di un'esplorazione ancora agli inizi, che può fornire, nel prossimo futuro, nuovi e migliori rimedi per le malattie e nuove tecniche per la salute dell'intera umanità.

Considerazioni relative allo statuto e all'oggetto della medicina; analisi dei rapporti tra medicina e visione del mondo e tra medicina, magia e sfera religiosa; esplorazione di alcuni degli aspetti sociali della pratica medica: un'analisi epistemologica, filosofica e storica della medicina attraverso i tempi e le culture, cercando di trarre una risposta anche per la comprensione della nostra medicina attuale. In sintesi il libro è un'articolata raccolta di interventi attorno alle caratteristiche della medicina, nei suoi rapporti con le differenti interpretazioni della malattia e delle sue cause.

Sono diversi i riti nella tradizione popolare ligure per la cura dei vermi intestinali nei bambini, del malocchio (Sperlengoeuia), del Fuoco di Sant'Antonio, ecc. In questo volume vengono fornite le necessarie spiegazioni sui segni e sui simboli che si incontrano nella lettura dei riti e vengono illustrati gli influssi delle religioni precristiane così come le pratiche magiche legate normalmente alle religione popolare. Conclude l'opera l'elenco dei santi che nel cristianesimo vengono invocati durante le malattie sperando nella loro intercessione

Molto antiche sono le radici della cultura nahuatl, molto più antiche della civiltà messicana del periodo preispanico. La medicina risale addirittura al leggendario popolo dei Toltechi, considerati dagli indigeni colti come gli inventori della scienza medica. Il primo capitolo del volume è dedicato alla presentazione del pensiero metafisico e cosmologico, il secondo alla concezione filosofica dell'uomo, il terzo alle caratteristiche fisico-ambientali delle popolazioni del Messico antico. Quindi si passa a considerare gli aspetti generali della medicina nahuatl e, infine, gli argomenti più specificamente pertinenti la pratica medica strettamente intesa (chirurgia, ostetricia, erboristeria).