Ci fu un tempo più che millenario in cui i presagi e gli archetipi degli accadimenti terreni venivano cercati nei corpi astrali incorruttibili, e filosofi e astronomi ritenevano che le forza celesti allestissero per i viventi l'immenso edificio del destino. La magia stessa non era nulla di diverso da una cosmologia applicata. Proprio l'idea inesausta di una grande unità del cosmo, sopravvissuta ai secoli, ci rende possibile immaginare che cosa significasse per i nostri predecessori stare al cospetto di un Cielo parlante, e scrutare nelle stelle dello Zodiaco i voleri luminosi degli dèi.