“Non è che in principio gli dèi abbiano rivelato tutte le cose ai mortali; ma col tempo, ricercando, essi trovano il meglio”. Senofane giunge a una conclusione profonda e destinata a godere di grande fortuna: Dio è ciò che tutto muove senza essere mosso, ciò che tutto vede senza essere visto, ciò che tutto ode senza essere udito. Anticipatore, per molti versi, della cosiddetta “teologia negativa”, Senofane fornisce, inoltre, una prima formulazione della teoria del progresso della conoscenza. Infatti, gli uomini sono esseri imperfetti ma perfettibili, che non sanno ancora ma che, gradualmente, potranno giungere al sapere, abbandonando lo stato di ignoranza in cui ancora sono sospesi. In questo modo, Senofane poteva sostenere che il sapere posseduto dagli uomini presenta sempre un carattere congetturale e instabile, mai definitivo...