Questa mia testimonianza è dedicata in primis al dotto Hamer, con l'illusione di riuscire a onorare il suo empirico lavoro e il mio scritto possa essere di suo gradimento qualora ne giunga a conoscenza. Se questo non lo fosse per qualche passaggio non ben interpretato, chiedo anticipatamente scusa. Desidero anche dedicarla con il dovuto rispetto ai malati di ieri, di oggi, di domani, a tutte le persone che ho incontrato finora, e alla mia amica Mariuccia, che ha spronato la mia reale prospettiva apparendomi in sogno. Le descrizioni saranno in parte approfondite riguardo questa mia esperienza, per occultare il meno possibile, di quanto sia stato opportuno mantenere salda la coerenza nella mia scelta, e le sostenute "lotte" fatte a denti stretti per riuscire a salvaguardarla...