In questo preciso frangente storico in cui la pace fra Palestinesi ed Israele sembra lontana e impossibile, è un balsamo profumato rievocare la solidarietà e l'amore interetnico testimoniati da Sugihara Chiune, console giapponese in Lituania negli anni terribili dell'olocausto. Ufficiale e rappresentante di un governo, quello nipponico, legato con la Germania nazista e antisemitica, pur davanti alla proibizione esplicita del suo Ministro degli Interni, il console Sugihara decise di rilasciare il visto d'ingresso in Giappone per transito in altro stato a sei mila ebrei rifugiati in Lituania, la cui vita era segnata dall'avanzare delle SS tedesche. Il racconto è un inno ai sentimenti originari dell'uomo, custoditi puri e caldi grazie al rapporto genuino con la vita e alla fede...