“Ragazzi, ora che la scuola è finita posso dirvi che spero di essere riuscito a fare lezione facendovi divertire. Vi chiedo scusa se ho sbagliato con qualcuno di voi ma ogni persona è diversa dall’altra. Anche il maestro ha il suo carattere. Quando sarete grandi non ricorderete gli assiri e i babilonesi, ma non dimenticate mai quattro regole. Uno. Rompete sempre le scatole. Due. Non state zitti di fronte alle ingiustizie. Tre. Non siate mai indifferenti. Se passate di fronte ad un uomo che chiede la carità, chiedetevi perché è lì? Quattro. Viaggiate”. Alex Corlazzoli, maestro precario di campagna chiude così il suo anno scolastico. E mentre attende -come ogni anno- una nuova cattedra, racconta, con sconfinata passione didattica, come resistere al degrado quotidiano e riappropriarci della “nostra” scuola.