L'Economia dell'Età della Pietra
Prefazione di David Graeber
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Novità |
Sfatando i pregiudizi etnocentrici, Sahlins ci mostra come le cosiddette economie di sussistenza delle società «primitive» abbiano in realtà consentito un'esistenza più sana, sostenibile e appagante di quella insalubre, insostenibile e inappagante consentita dalla moderna economia industriale e agricola. Una ricerca rigorosa (e provocatoria) che attesta come l'economia sia una categoria culturale più che comportamentale e abbia a che fare più con la politica e la religione che con la razionalità propria della scienza economica ortodossa.
In quello che è ancor oggi ritenuto il testo fondativo dell'antropologia economica (o meglio, dell'economia antropologica), Sahlins rivoluziona le vecchie e sorpassate idee sull'economia delle società «primitive», svelando come in realtà esse fossero delle vere e proprie società dell'opulenza. E in effetti, come ci ricorda Roberto Marchionatti, indagare la natura dell'economia e del suo sguardo sul mondo necessita dello stesso tipo di sensibilità antropologica che noi applichiamo allo studio degli altri. Solo così si può comprendere come mai i popoli più «primitivi» del mondo abbiano sì pochi beni, ma non siano poveri. La povertà non coincide con una ridotta quantità di beni ma è prima di tutto uno status sociale e in quanto tale un'invenzione della civiltà. Se dunque Sahlins, in questo classico di sorprendente attualità, si rivolge al passato, attingendo alla sconfinata ricchezza della creatività e della sperimentazione umane che solo l'antropologia è in grado di svelare, lo fa solo per guardare al futuro, per liberarci dai nostri preconcetti e per instradarci verso idee nuove che ci permettano di ripensare questioni oggi vitali per la società umana.
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di:
Marshall Sahlins
Eleuthera
ISBN: 9788833020648
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Pag. 456 Formato: 15 x 21 cm. Anno: 2020
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Un Grosso Sbaglio
L'idea occidentale di natura umana
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Homo homini lupus. Molto prima di Hobbes e fino ai nostri giorni, per duemila anni, fra miti, religioni, filosofia e scienza, la civiltà occidentale è stata ossessionata dallo spettro di una natura umana così avida e litigiosa, così «bestialmente» egoista che dev'essere tenuta a bada da un pugno di ferro istituzionale e tale da giustificare gerarchie e disuguaglianze sociali. Questa idea presuppone una contrapposizione di natura e cultura che antropologia e paleontologia contraddicono. La natura dell'Homo sapiens è la sua cultura, anzi le sue culture. L'idea stessa che siamo schiavi delle nostre inclinazioni animali è una creazione socio-storica, cioè culturale. Un'idea non proprio felice, visti i risultati
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di:
Marshall Sahlins
Eleuthera
ISBN: 978-88-89490-80-8
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Pag. 128 Formato: 11 x 18 cm. Anno: 2010
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