Fra i più amati interpreti della musica della tradizione degli ebrei ashkenaziti, ovvero gli abitanti nei vari paesi dell'Europa dell'est che insieme ai sefarditi (gli abitanti nei paesi arabi) formano la grande famiglia ebraica dopo la diaspora, attore in molte produzioni internazionali e musicista dedicato alla tradizione yiddish ed ebraica, Yaacov Shapiro è maestro nel proporre quella speciale miscela di gioia e tristezza e quei ritmi unici, che hanno una stretta parentela con i gypsy, che danno vita alla musica klezmer ed yiddish.

Jontef, termine yiddish che significa 'giorno della celebrazione', suonano musica klezmer cioè la musica dei musicisti girovaghi klezmorim, che ci ricorda l'antico mondo del ghetto delle città dell'Europa dell'Est. Musiche vivaci tuttora utilizzate nelle feste e nei momenti felici degli ebrei yiddish dispersi in tutto il pianeta dall'Olocausto.

Il klezmer è la musica dell'anima che viene dall'interno per andare a toccare direttamente il cuore. Ispirati da Giora Feidman i cinque componenti del gruppo Frejlechs, nome che si riferisce alla danza yiddish 'freylekhs' e all'aggettivo 'freylekh' (allegro), suonano musiche che esprimono il dolore, la pena, ma anche l'ironia e la gioia infiammando il pubblico ad ogni esibizione. Ritmi vivaci, melodie appassionate, atmosfere colorate e musicisti entusiasti sono gli ingredienti di questo splendido album.

Da sempre la musica gypsy esercita un forte fascino su di noi, come se potesse condurci in un luogo misterioso e lontano in cui malinconia e tristezza sono spesso sovrastate da un esuberante e orgoglioso entusiasmo che infiamma i cuori e fa scatenare i piedi. Ibro Lolov, una leggenda in patria, grandissimo suonatore di fisarmonica ed inventore di una tecnica speciale del tutto personale, accompagnato dalla sua meravigliosa Gypsy Orchestra proietta un vero e proprio arcobaleno di emozioni. Un altro piccolo gioiello dalle terre dell'area balcanica.

Nato nel 1928 a Solag, un villaggio vicino alla capitale armena Yerevan, Djivan Gasparian è il responsabile dello 'sdoganamento' del flauto duduk in occidente ed il musicista armeno più noto nel mondo. Il suo straordinario virtuosismo lo ha fatto vincere quattro medaglie d'oro in altrettante manifestazioni internazionali organizzate dall'Unesco (nel 1959. 1962, 1973 e 1980) che lo hanno messo in contatto con Peter Gabriel che incantato dalla sua musica ha pubblicato l'album su Real Music che lo ha reso famoso nel mondo. Da quel momento inizia una lunga serie di grandi collaborazioni - con Lionel Richie e Peter Gabriel nella colonna sonora del film "L'ultima tentazione di Cristo", con Peter Gabriel nell'album "Us", con il chitarrista canadese Michael Brooks, con il Kronos Quartet nell'album "Night Prayer", nella colonna sonora del film del 2000 "Il Gladiatore" - che lo porterà ai vertici delle world music charts internazionali.

Proveniente da una nota famiglia di musicisti Andras Farkas è un virtuoso ed appassionato interprete del violino tzigano da cui riesce a estrarre l'affascinante voce della musica ungherese e le colorate variazioni ritmiche che la caratterizzano. Il CD propone alcune delle più note melodie tzigane rese con eleganza classica ma con quel tipico ritmo vorticoso che riesce a coinvolgere anche il più assonnato ascoltatore.

Gli zingari turchi - che tradizionalmente viaggiavano su carri trainati da cavalli e che nel XXI secolo si spostano con caravan o roulotte trainate da potenti, anche se spesso vetuste, automobili - ad Istanbul si concentrano soprattutto in due luoghi precisi, Sulukule e Kasimpasa. Qui per i turisti è facile imbattersi in abitanti che aprono le porte delle loro case per offrire servizi che comprendono cibo, bevande, musica e balli ad un prezzo fisso. Sui Dardanelli c'è la località chiamata Gönen con un'alta percentuale di abitanti gypsy dove è facile incontrare per la strada ragazzini che suonano clarinetto, violino e percussioni o altri che montano sui bus extraurbani per intrattenere i viaggiatori con la musica e raccogliere qualche spicciolo.

Studiosi e religiosi armeni scrissero documenti sulla musica e sugli strumenti musicali già nel 200 a.C.; sebbene le descrizioni della musica armena fossero ambigue a causa dei continui cambiamenti politici e sociali nel paese, si può affermare con certezza che essa abbia avuto una storia intensa entrando in contatto ed assorbendo la diversa cultura dei differenti popoli che hanno contribuito a modificare la storia di questo paese. Gli Armeni rimasero nella loro terra natia nella parte orientale dell'Anatolia, ma furono assoggettati prima dagli Ottomani, poi dai Persiani e infine dall'Impero russo, invasori che influenzarono profondamente la loro cultura. La particolare forma di musica armena di Richard A. Hagopian esprime meravigliosamente la diversità degli stili che in essa convivono.

Una vera gemma per gli appassionati di musiche orientali e l'occasione per apprezzare uno dei più famosi musicisti iraniani e la ricca varietà degli strumenti tradizionali di questo antichissimo popolo. Oltre al virtuosismo di Farjami al santoor possiamo ascoltare le sonorità di tar e setar (strumenti a corda), nay (flauto) e delle percussioni donbak e daf. Una preziosa registrazione capace di farci scoprire un mondo lontano e dalle antiche ed evolute tradizioni culturali e musicali.

Tra più ammirati musicisti in patria, l'iraniano Hossein Farjami combina il suo talento naturale con la rigorosa disciplina, la sensibilità per la musica e l'etica professionale: dedito alla musica sin da giovane, nel corso degli anni Farjami ha allargato le sue conoscenze al di fuori dei confini iraniani a tutta la musica mediorientale. Suona una miriade di strumenti dedicandosi in particolare all'oud (liuto), ad una varietà di percussioni mediorientali, oltre naturalmente al santoor che si costruisce da sé ottenendo sonorità assolutamente straordinarie.