Gennaio 1978: l’ambasciatore statunitense in Italia, Richard Gardner, scrive alla Casa Bianca chiedendo al presidente Carter di smentire le voci che circolano a Roma su un presunto via libera di Washington all’ingresso del Pci nel governo. Iniziano così i dodici mesi più densi della storia italiana. Gli americani temono per la stabilità di un Paese sul confine della Guerra Fredda, teatro per lo più di numerosi attentati da parte delle Brigate rosse in aperta sfida alle istituzioni della Repubblica: «Il partito comunista italiano non condivide i nostri profondi valori e interessi democratici» sarà la posizione ufficiale del Dipartimento di Stato sul compromesso storico. Alleati decisivi si riveleranno il Vaticano di Paolo VI e Bettino Craxi, abile nello sfruttare l’impatto politico del delitto Moro per inserirsi fra Dc e Pci e lanciare un’offensiva ideologica contro Botteghe Oscure ed Enrico Berlinguer.