«Come è possibile conciliare l’ordine in cui sei cresciuto, e l’armonia civile che pure hai conosciuto, con una società che oggi pare dominata dai fuorilegge, dove violenza, dolore e morte sembrano imporsi incontrastati? Come è possibile che la favola bella di un mondo chiuso, pieno di regole e sicuri divieti, abbia finito per farsi contaminare da un incubo, dove l’unica regola è il sopruso, e dove la violazione sistematica di ogni norma non è nemmeno più considerata un’offesa alla convivenza civile?» Partendo dai ricordi delle sue estati di bambina trascorse a Polistena, Marina Valensise si domanda dove siano finiti i principi e i valori nei quali era cresciuta e ai quali era stata abituata, che oggi sembrano a tal punto calpestati da essere cancellati nel loro esatto contrario, e cioè nel trionfo di Gomorra, nel regno della violenza senza regole e dell’abuso sistematico, nel dominio incontrastato della criminalità organizzata che attanaglia il Sud.