L'autore ha ricevuto nel 2003, col navajote zoroastriano, il sigillo dell'Iran spirituale. Su una linea di pensiero cha va dallo
Farvadin Yasht alle sintesi religiose dell'epoca partica, dalla teosofia mistica di
Azar Kayyan fino al Parsismo interculturale di
J.J. Modi, l'autore ricompone le basi di un mazdayasna (culto divino) inclusivo e riflessivo, elaborato nella sfera dottirnale, semplice nello spirito di lode, esoterico in quanto interiore ma aperto dall'aflato dell'autenticità della fede.