L'agricoltura tradizionale predilige i modi plurali e la multifunzionalità, la diversificazione. L'agricoltura industriale, al contrario, utilizza prevalentemente i modi singolari, risultato di una impostazione riduzionista che tenta di forzare il mondo in poche regole e pochi standard. Si rendono necessarie nuove soluzioni giuridiche, che mettano in discussione innanzitutto lo strumento del brevetto sul vivente e della proprietà intellettuale su scoperte e invenzioni. Prendendo a modello la rivoluzione avvenuta in ambito informatico con l'avvento del software open source e in ambito creativo con le nuove tecnologie che hanno consentito la condivisione delle creazioni in modalità wiki, gli autori suggeriscono di ripensare l'impianto giuridico relativo alle sementi sulla base di queste acquisizioni culturali.