L' autore scopre di avere il linfoma di Hodkin nell'autunno del 2006; dopo averlo curato con cure chemioterapiche, il linfoma si ripresenta nell'autunno del 2009. Roberto riprende le cure che però dopo 4 interventi intensivi si rivelano poco efficaci. Nel febbraio 2010, durante l'ultimo suo ricovero di 3 settimane in isolamento, decide che non vuole morire in una stanza d'ospedale, tantomeno con la tristezza addosso o problemi irrisolti nella vita. Da quel giorno comprende che il linfoma è un messaggero di verità che lo sta spingendo a risolevarsi dai dubbi, dalle insicurezza e dalle fatiche di una vita intera; un messaggio che lo spinge a smettre di lamentarsi: da quel giorno Roberto prende per mano il linfoma, lo accoglie e con esso accoglie se stesso in un grande viaggio di amore, rispetto e gioia personale...