”Crollo io, crolla il mondo.” Antonio Bassolino, marzo 2008. Il saccheggio di Napoli. Dal Rinascimento degli anni Novanta alla nuova Tangentopoli, la scalata di una casta politica rapace e familista. Un gioco di cemento, promesse e ricatti che ha divorato risorse e negato il futuro. Dal terremoto del 1980 a Monnezzopoli, da Antonio Gava ad Antonio Bassolino, da Achille Lauro ad Alfredo Romeo, Napoli è una torta da spartire, una fabbrica di sogni mai realizzati, un buco nero. Durante i quindici anni di governo incontrastato dell’ultimo viceré, eletto a furor di popolo due volte sindaco e due volte governatore della Campania e ora pronto a ricandidarsi alla guida della città, il miraggio del Rinascimento si trasforma nell’incubo dei rifiuti, del commissariamento della Sanità, di un’emergenza sociale – fatta di disoccupazione, abbandono scolastico, criminalità organizzata – che diventa normalità...