Esiste una ricchezza eccezionale nello spirito infantile. Il gusto della scoperta, del vedere le cose per la prima volta, dell’esplorare il mondo e la vita con stupore. Il bambino continuamente dà nomi alla realtà, la penetra, la svela, la porta dentro di sé, costruisce riti, rafforza legami, ricerca sicurezze affettive. Ma quali sono i mondi interiori dei bambini all’epoca dei telefoni cellulari, di Internet, dei videogiochi e della TV in ogni stanza? Siamo in grado di leggere i bisogni profondi dei nostri figli? Le nostre chiavi di lettura sono adeguate? Spesso, più che attenzione i bambini incontrano, nel mondo esterno, eroi e personaggi mutanti, immagini virtuali e tecnomagia. Troppo spesso gli adulti si rivelano distratti, superficiali, incapaci di ascolto. Eppure guidare i bambini ad attraversare il territorio delle proprie radici è necessario come respirare. La costruzione di contesti specifici, nei quali possano esprimersi più liberamente, rappresenta, allora, un passo fondamentale verso l’accoglienza di quella dimensione interiore che troppo spesso viene considerata come un corollario e non il principale fondamento della vita di tutti i giorni. Il gioco rappresenta il più efficace strumento per esplorare la profondità dei vissuti emotivi e questo libro, come una ragionata e munita cassetta degli attrezzi, ne offre numerosi. Giochi in cui non si vince né si perde, ma si può sentire il vento e il silenzio, capire la fiducia o rilassarsi, avvertire un’emozione o anche ammettere un proprio limite. Giochi, insomma, in cui il bambino viene aiutato a riconoscere e a riconoscersi, cioè ad affrontare il viaggio verso il mare aperto della vita.