I sogni di Cartesio sondati nel libro aprirono quattro secoli fa la via al metodo cartesiano, radicato in un dubbio notturno in grado di nutrire l’ideazione euristica. Nacque così il pensiero moderno, preludio storico ai nostri studi su gene, ambiente, psiche, sulla «teoria del tutto». Sulla scia di Freud, Jung, von Franz, autorevoli esponenti dell’analisi freudiana, junghiana e kleiniana, della filosofia della scienza, della teoria della poesia, esplorano nel testo, con rigorosa attenzione alla storia e alla clinica, la genesi relativamente oscura di nuove prospettive. Pensare forma e sostanza del mondo – nella formula strutturale dell’anello benzenico per Kekulé, nella congettura matematica di Poincaré, nei versi di Alfonso Gatto, nelle allucinazioni del matematico Premio Nobel Nash, nei bosoni del fisico Premio Nobel Rubbia –, si rivela esperienza singolarmente affine al sogno di Irma per Freud e al sogno del Graal per Jung. In ogni caso il primo livello di creatività o integrazione rimane la capacità di riparazione, che spesso balena, salvifica risposta agli umili sforzi degli analisti, nei sogni di bambini che vivono in estrema penuria psichica e ambientale.