Ispirato cultore del bello e dell’arcano, Rodolfo II popolò la sua corte stravagante di artisti, scienziati, esoteristi e stregoni in un clima di tolleranza, particolarmente favorevole al progresso della scienza e alla circolazione delle idee, di cui si avvalse anche Giordano Bruno. La sua passione per l’occulto – nel Castello aveva fatto allestire laboratori dotati di enormi fornaci e crogioli per ottenere la Grande Opera – attirò alchimisti come Oswald Croll e maghi come John Dee ed Edward Kelley, che guardavano in sfere di cristallo e traevano auspici parlando con gli angeli; intanto gli astronomi dovevano conquistare la sua volubile generosità elaborando oroscopi e interpretando l’apparizione di nuove stelle e il passaggio delle comete (come quella di Halley del 1607). Peter Marshall ha scritto questo libro per amore di Praga, della sua storia scintillante e tragica, e di un uomo che ha saputo incarnare lo spirito di un’epoca, dando vita ai suoi demoni e alle sue speranze.